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I vari tipi di concimazione

  • Immagine del redattore: Giada Grotti
    Giada Grotti
  • 18 mag 2019
  • Tempo di lettura: 6 min

Non esiste una vera e propria classificazione schematica delle tipologie di concimazione, tuttavia alcuni tipi d'intervento hanno una denominazione specifica in relazione alla finalità, alla modalità di esecuzione, alla natura dei concimi impiegati.


Concimazione ordinaria

In generale la tecnica, indipendentemente dalla modalità di esecuzione, ha i presupposti di una concimazione ordinaria di mantenimento, eseguita secondo il principio dell'anticipazione. Con questa finalità, la concimazione ha lo scopo di mantenere stabile nel tempo la dotazione di elementi nutritivi del terreno, prevenendo perciò il progressivo impoverimento causato in parte dall'asportazione del raccolto e in parte dai fattori naturali d'impoverimento

La concimazione di mantenimento si pratica applicando due principi alternativi:

  1. Principio della restituzione: si restituiscono al terreno i quantitativi di elementi nutritivi effettivamente asportati dalla coltura con il prelievo dei prodotti, al lordo delle perdite naturali.

  2. Principio dell'anticipazione: si somministrano al terreno i quantitativi di elementi nutritivi che saranno asportati dalla coltura in atto al lordo delle perdite naturali.

Apparentemente non dovrebbe esserci differenza, nel lungo periodo, fra restituzione e anticipazione, tuttavia è buona prassi quella di applicare il principio dell'anticipazione: l'anticipazione degli elementi conferisce al terreno uno stato di fertilità chimica più elevato rispetto a quello medio. Le colture particolarmente esigenti in uno o più elementi della fertilità possono avvantaggiarsi dell'anticipazione in quanto si sviluppano in un terreno più fertile; per questo motivo la concimazione si effettua in generale all'inizio del ciclo colturale oppure frazionando una parte della dose di concime in più interventi sul ciclo in corso.


Concimazione di fondo

La concimazione di fondo ha carattere di straordinarietà e in generale si esegue una sola volta prima della messa a coltura di un terreno destinato alle coltivazioni erbacee oppure prima dell'impianto di una piantagione legnosa (vigneto, frutteto, oliveto, ecc.). Lo scopo della concimazione di fondo è quello di elevare lo stato di fertilità chimica del terreno apportando considerevoli quantitativi degli elementi nutritivi carenti, in modo da elevare la dotazione a livelli medio alti nello strato prevalentemente esplorato dalle radici. Con le stesse finalità si effettua la concimazione di arricchimento quando si vuole elevare lo stato di fertilità di un terreno già in coltivazione. Questo caso si presenta quando non è mai stata effettuata una concimazione di fondo oppure si sono applicati piani di concimazione errati, che, a causa di uno sfruttamento pluriennale del terreno, ne hanno determinato l'impoverimento.

Il dosaggio da applicare in una concimazione di fondo esula dalle esigenze delle specifiche colture e si basa esclusivamente sui risultati forniti da un'analisi chimico-fisica del terreno. I parametri da prendere in considerazione sono la dotazione specifica degli elementi nutritivi, la densità apparente e la tessitura.


Concimazione minerale e organica

La concimazione minerale è quella eseguita con concimi minerali e, per estensione, con quelli organo-minerali. Si tratta di materiali prodotti dall'industria estrattiva e, soprattutto, dall'industria chimica, largamente diffusi nel mercato e, nelle regioni ad economia di mercato, distribuiti capillarmente attraverso gli ordinari canali di approvvigionamento delle aziende agrarie. La loro reperibilità nelle regioni ad economia di sviluppo è invece problematica, perciò hanno costi proibitivi nei paesi che praticano un'agricoltura estensiva o di sostentamento.

La concimazione organica è quella eseguita con concimi organici che, almeno come definisce la normativa europea, sono materiali di origine biologica contenenti carbonio organico legato ad uno degli elementi della fertilità. Il concime organico per eccellenza, tradizionalmente usato in agricoltura, è il letame o stallatico, ottenuto dalla fermentazione e maturazione della lettiera degli allevamenti tradizionali. Altri concimi organici largamente impiegati nell'agricoltura moderna sono i liquami mentre di minore diffusione, per ragioni economiche o tecniche, sono la torba, il compost, la pollina e il sovescio.

In generale, i concimi organici hanno un titolo molto più basso di quello dei concimi chimici e una disponibilità, nei paesi industrializzati, che è strettamente legata a condizioni strutturali, a causa della specializzazione e regionalizzazione degli indirizzi produttivi in agricoltura. Per questi motivi, nelle regioni ad agricoltura intensiva, orientata al mercato la concimazione minerale è una tecnica largamente più diffusa di quella organica.

La concimazione organica, con opportune riserve in merito ai liquami e alcuni reflui agroindustriali, ha un modesto impatto sia sull'ambiente sia sulla salute dei consumatori. Sotto l'aspetto ecologico, il terreno rappresenta inoltre il sito per eccellenza per lo smaltimento dei rifiuti organici, dal momento che in tutti gli ecosistemi terrestri la comunità degli organismi decompositori si insedia soprattutto nel terreno. L'inconveniente più probabile che può presentare la concimazione organica, sotto l'aspetto ambientale, è la possibilità d'inquinamento delle falde, con la somministrazione di quantitativi eccessivi di liquami zootecnici, o l'accumulo di metalli pesanti o sostanze varie di una certa tossicità, con l'apporto di compost derivati dal trattamento di rifiuti civili o industriali non adeguati.

La concimazione minerale ha invece un potenziale impatto negativo sull'ambiente e, indirettamente, sulla salute, a causa della possibilità di inquinamento delle falde conseguente al dilavamento dei sali, in particolare dei nitrati.

Questo evento si verifica in particolare sui terreni tendenzialmente sciolti e soggetti a frequenti e abbondanti apporti idrici, naturali o artificiali, unitamente a laute concimazioni azotate. Il passaggio dei nitrati nella falda freatica e, in secondo luogo, nei corsi d'acqua è pericoloso per l'insorgenza di fenomeni di eutrofizzazione nelle acque superficiali e per il possibile accumulo di nitrati nell'acqua potabile degli acquedotti alimentati dalle falde.

Un altro punto a sfavore della concimazione minerale è la minore salubrità dei prodotti ottenuti con essa. Anche in questo caso i maggiori rischi derivano dall'accumulo dei nitrati negli ortaggi fogliosi (insalate, bietole, spinaci, ecc.), che si verifica soprattutto con le concimazioni azotate abbondanti.


A prescindere dalle posizioni assunte nel dibattito pro e contro la concimazione minerale, va in ogni modo considerato che questa pratica è bandita dai disciplinari di agricoltura biologica, che prevedono esclusivamente la concimazione organica.


Fertirrigazione

La fertirrigazione è una pratica di concimazione che consiste nella somministrazione di concimi veicolati dall'acqua dell'irrigazione. La tecnica si può applicare, con impianti di tipologia differente, sia per la concimazione minerale sia per quella organica (usando ad esempio i liquami) ma in genere si adotta per quella minerale. La fertirrigazione comporta infatti la miscelazione con l'acqua irrigua di una soluzione fluida di concimi, operazione impossibile da effettuarsi con la maggior parte dei fertilizzanti organici.

Un impianto di fertirrigazione comprende uno o più serbatoi di stoccaggio della soluzione nutritiva, con rispettivi dispositivi di aspirazione e spinta, i quali immettono la soluzione direttamente nella condotta di irrigazione o in una sua derivazione. In dotazione all'impianto vi è una centralina di controllo che regola la portata del flusso di miscelazione in base a parametri chimico-fisici preimpostati. Fra questi, quelli fondamentali sono la concentrazione salina dell'acqua irrigua fertilizzata e il pH.

Il primo parametro permette di controllare il dosaggio dei concimi, il secondo permette di controllare la dinamica di assorbimento dei nutrienti, strettamente legata al pH.

La regolazione del pH si effettua agendo sulla portata di miscelazione, secondo il tipo d'impianto, di una soluzione acida o basica. Un impianto di fertirrigazione di questa tipologia è integralmente automatizzabile per mezzo di elettrovalvole comandate da una centralina di controllo o, più semplicemente, da dispositivi a tempo.

La fertirrigazione si presta per essere adottata nei sistemi d'irrigazione in pressione, preferibilmente con distribuzione localizzata. Dati gli alti costi fissi degli impianti e i costi di esercizio non trascurabili, la fertirrigazione è in genere limitata ai comparti dell'orticoltura, della frutticoltura, della floricoltura e della serricoltura. Non esistono, comunque, vincoli tecnici all'adozione sulle altre colture erbacee da pieno campo.


Concimazione fogliare

La concimazione fogliare è una tecnica di somministrazione dei concimi che sfrutta la capacità delle piante di assorbire l'acqua e i sali minerali in essa disciolti attraverso l'epidermide e gli stomi delle foglie. Il comportamento delle piante e l'efficacia dell'intervento varia in funzione di diversi fattori, in ogni modo va considerato che le piante sono per natura portate a veicolare la nutrizione minerale attraverso le radici, perciò i dosaggi applicabili nella concimazione fogliare sono molto più bassi di quelli relativi alla concimazione ordinaria, sebbene siano molto efficaci. Va inoltre considerato che l'impiego di alti dosaggi o di specifiche sostanze può causare fitotossicità.

In linea di massima, la concimazione fogliare non si presta ai fini nutrizionali, bensì può essere considerata soprattutto come un intervento integrativo che permette la risoluzione di carenze nutrizionali, spesso frequenti per i microelementi e per l'apporto di amminoacidi e sostanze stimolanti e rinforzanti di rapida assimilazione.


Gli oligoelementi sono assorbiti in quantità molto limitate e le carenze nutrizionali sono in genere causate da fenomeni di insolubilità o di antagonismo di assorbimento, più che da vere e proprie carenze nel terreno. In questo caso la somministrazione per via fogliare permette di svincolarsi dalle cause effettive che provocano la carenza.

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