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Humus, che cos'è?

  • Immagine del redattore: Giada Grotti
    Giada Grotti
  • 13 mag 2019
  • Tempo di lettura: 3 min

L'humus è un componente organico del terreno. È pedologicamente omogeneo, di colore bruno e formato da prodotti di vario grado di polimerizzazione, frutto della degradazione e rielaborazione della sostanza organica del terreno.

È un complesso di sostanze organiche presenti nel suolo, rappresentandone la parte più attiva, sotto l'aspetto chimico e fisico, interagendo con la frazione minerale e con la soluzione circolante e influenzando le proprietà chimiche e fisiche del terreno. La scoperta dell'importanza dell'humus per la nutrizione della pianta la si fa risalire all'agronomo tedesco Albrecht Thaer.


Sulla base delle proprietà fisiche e chimiche all'humus sono attribuite importanti funzioni che, in caso di buone dotazioni, conferiscono al terreno caratteristiche fisiche, chimiche e meccaniche nettamente differenti rispetto ai terreni con scarse dotazioni.

La maggior parte di queste caratteristiche sono da interpretarsi come positive, tuttavia eccessive dotazioni in humus comportano alcuni effetti collaterali indesiderati.

I riflessi positivi sulle proprietà fisico-meccaniche sono essenzialmente associati alla formazione di una struttura stabile e di tipo glomerulare.

Un terreno dotato di una buona struttura, a parità di altre condizioni, ha un rapporto equilibrato fra umidità e aerazione, è permeabile, soffice.

L'elevata capacità d'imbibizione dell'humus, inoltre, conferisce al terreno una maggiore capacità di ritenzione idrica. In definitiva la buona dotazione in humus si traduce in condizioni di abitabilità migliori per le piante e i microrganismi e, nel contempo, condizioni meccaniche che riducono i costi delle lavorazioni e dell' irrigazione.

Non meno importanti sono i riflessi sulle proprietà chimiche del terreno.

Il beneficio più evidente di un alto tenore in humus è l'elevata dotazione di elementi nutritivi in virtù dell'alta capacità di scambio cationico e dell'assorbimento biologico, fattori che preservano gli elementi nutritivi dal dilavamento.

Non va tuttavia trascurato il ruolo svolto dall'humus nella regolazione degli antagonismi fra gli elementi nutritivi, il rallentamento dei fenomeni di retrogradazione e fissazione minerale nei confronti del fosforo e del potassio, la preservazione dei microelementi dall' insolubilizzazione.

Nei terreni a reazione normale, neutra o leggermente acida, il forte potere tampone dell'humus si manifesta nella sua migliore espressione opponendosi alle cause di variazioni anomale del pH.

Questo aspetto è fondamentale per stabilizzare nel tempo le condizioni di solubilità favorevoli all'assorbimento degli elementi nutritivi.

In definitiva la buona dotazione in humus si traduce in condizioni di nutrizione ottimali per le piante, grazie alle elevate dotazioni in elementi nutritivi e alle dinamiche più equilibrate che si instaurano tra fase solida, fase liquida e apparati radicali.

Sotto l'aspetto biologico va citata la più intensa attività dei microrganismi, i quali intervengono in alcune fasi fondamentali dei cicli bio geochimici degli elementi nutritivi.

Un suolo ben dotato di sostanza organica e con un rapporto equilibrato tra mineralizzazione e umificazione si presenta biologicamente molto attivo con indubbi benefici sul turn over degli elementi. I colloidi organici rappresentano inoltre dei siti preferenziali per l'insediamento delle colonie batteriche.

Sotto l'aspetto ambientale è fondamentale l'azione antierosiva dell'humus, in quanto la formazione dei complessi umo-argillosi permette una maggiore resistenza all'erosione superficiale (esercitata dal vento e dalle acque di scorrimento) e al dilavamento.

L'importanza di questo ruolo è tale che i suoli forestali montani e collinari interessati da incendi e disboscamenti incontrollati vanno incontro nell'arco di pochi anni all'erosione e al dissesto idrogeologico.

Non meno importante è il ruolo svolto dalle alte dotazioni in humus nel preservare fenomeni di inquinamento delle falde acquifere grazie all'adsorbimento e all'inattivazione di sostanze a potenziale azione tossica (composti organici di sintesi, metalli pesanti).

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